A una settimana dal voto, sempre decisivo il testa a testa fra il Likud di Netanyahu e Blu-Bianco di Benny Gantz

I sondaggi registrano piccoli spostamenti di voto, ma entrambi i blocchi risultano ancora lontani dalla fatidica soglia di 61 seggi

Di Yossi Verter

Yossi Verter, autore di questo articolo

L’ennesimo round di scontri tra Israele e striscia di Gaza passerà e per il giorno delle elezioni in Israele, il 2 marzo, sarà solo un brutto ricordo per decine di migliaia di bambini su entrambi i versanti del confine. I sostenitori del Likud colpiti dai razzi nelle città meridionali di Ashkelon e Sderot voteranno ancora per Benjamin Netanyahu perché è il loro prediletto, e non vedono nessun altro. Così come gli elettori di sinistra dei kibbutz attorno alla striscia di Gaza, che non stimano minimamente il primo ministro di destra, voterebbero per la sinistra anche se Gaza fosse diventata la Svizzera ed esportasse cioccolato e formaggio anziché missili. È stato così nelle precedenti elezioni, dal 2013 in poi, e sarà così nelle prime elezioni del 2020.

Tuttavia, a meno di una settimana dal giorno delle elezioni, qualcosa si sta quasi impercettibilmente muovendo nei sondaggi delle intenzioni di voto, finora assolutamente stagnanti. Il Likud si sta rafforzando e sembra essere ora in testa rispetto al partito Blu-Bianco in leggero calo. La tendenza è emersa nei sondaggi della seconda metà della scorsa settimana e si è consolidata in quelli dei primi giorni di questa settimana.

Le ragioni, a quanto è dato di capire, sono le seguenti: l’insistente campagna del Likud che accusa il leader di Blu-Bianco Benny Gantz di non poter formare una colazione di governo senza affidarsi al sostegno della Lista Congiunta, un raggruppamento di partiti a maggioranza araba e anti-sionisti; l’apertura di un’indagine a carico di Fifth Dimension, un’azienda presieduta in passato da Gantz (anche se Gantz non è al momento sospettato di nulla e si batte contro un leader formalmente incriminato per presunti casi di corruzione e abuso d’ufficio); infine, la sensazione diffusa tra gli elettori di sinistra che Blu-Bianco sia forte e in vantaggio per cui, dato che nessuno dei due blocchi otterrà comunque una vittoria netta, possono optare per un voto più ideologico e meno di schieramento. Ecco perché, secondo gli ultimi sondaggi interni dei partiti, Blu-Bianco avrebbe perso i voti equivalenti a circa mezzo seggio a favore del Likud e quelli equivalenti a circa un seggio e mezzo a favore dell’alleanza di sinistra laburisti-Gesher-Meretz. Altri elettori sono semplicemente tornati nella colonna degli indecisi.

I seggi che otterrebbero i partiti israeliani secondo il sondaggio Canale 13 del 24.2.20 (clicca l’immagine per l’illustrazione interattiva di Ha’aretz)

In ogni caso, questi recenti spostamenti dell’opinione pubblica registrati dai sondaggi non prefigurano la vittoria per nessuno dei due blocchi. Finché il partito (nazionalista e laicista ) Israel Beiteinu, di Avigdor Lieberman, rimane stabile coi suoi sette-otto seggi, come i sondaggi sembrano confermare, il blocco di Netanyahu formato dai partiti di destra più i religiosi ultra-ortodossa resta lontano dai 61 seggi su 120 che sono necessari per formare la maggioranza di governo alla Knesset. Altrettanto o più lontano dall’obiettivo rimane anche Blu-Bianco, dal momento che il suo blocco dovrebbe effettivamente appoggiarsi sui 13-14 seggi dalla Lista (araba) Congiunta la quale, non solo è improponibile come partner indispensabile di una coalizione di governo (al suo interno vi sono forze apertamente ostili allo stato ebraico e alle sue necessità di difesa ndr), ma essa per prima rifiuta di partecipare a tale coalizione.

In conclusione, a che punto si trovano il Likud e Blu-Bianco? Al momento possono solo tentare strenuamente di sconfiggersi l’un l’altro per cercare di uscirne come il partito di maggioranza (relativa). Blu-Bianco deve ritornare in vantaggio sul Likud, magari anche solo di un seggio, per poter dichiarare ancora una volta “abbiamo vinto” come ha fatto dopo le elezioni di settembre. Netanyahu deve vincere ai punti per rimanere in sella sia nel suo partito che nel suo blocco, magari anche solo per guidare il paese verso una quarta tornata elettorale. Infatti, se Gantz dovesse ottenere un vantaggio di tre o quattro seggi sul primo ministro, come prevedevano alcuni sondaggi precedenti, la presa di Netanyahu sul suo stesso blocco potrebbe vacillare. Ed è impossibile sapere come ciò influenzerebbe ulteriori sviluppi.

(Da: Ha’aretz, 25.2.20)