Gerusalemme sotto la neve

Foto e video della nevicata più intensa dal 1953

Gerusalemme giovedì mattina si è svegliata sotto una coltre di neve. Chiuse le scuole fino a venerdì compreso nella città e in varie località del centro-nord, compresa Haifa; sospese le lezioni nel campus universitario del Monte Scopus. All’opera una decina di spazzaneve e spargisale per rendere transitabili le strade principali, ma le strade di accesso a Grusalemme restano chiuse al traffico fino almeno a venerdì mattina. Fermi gli autobus, anche se il tram leggero metropolitano ha continuato a funzionare normalmente. Il maltempo ha causato alcuni ritardi e cancellazioni negli aeroporti secondari di Haifa e Tel Aviv, ma l’aeroporto internazionale Ben-Gurion continua a funzionare normalmente, così come quello di Eilat, sul Mar Rosso.

Secondo i meteorologi, si tratta della più intensa nevicata, a Gerusalemme e dintorni, dal 1953. E stando alle previsioni, potrebbe proseguire nella notte fra giovedì e venerdì, mentre freddo e pioggia caratterizzeranno le giornate di venerdì e sabato.

“Neve a Gerusalemme”, una serigrafia di Emanuele Luzzati riservata ai lettori che aiutano israele.net (clicca l’immagine)

Sebbene questo sia il terzo anno consecutivo che nevica a Gerusalemme, secondo Amos Porat, direttore del Dipartimento Clima del Servizio Meteorologico israeliano, si tratta solo di una coincidenza, e non di una tendenza.

Neve anche sulle alture della Cisgiordania, in Alta Galilea e sul Golan. Presso la stazione sciistica del monte Hermon, al confine con Siria e Libano, la neve ha raggiunto i 60 centimetri.

Decine i millimetri di pioggia sono caduti fra mercoledì e giovedì nella regione costiera di Tel Aviv, dove si è anche avuta una breve raffica di grandine.

Nella città meridionale di Beersheba, capoluogo del Negev, decine di alberi sono caduti causando guasti all’illuminazione stradale. Wadi stracolmi e una mezza dozzina di strade allagate a causa degli scrosci di pioggia particolarmente violenti nell’arido meridione del paese.

E’ da mercoledì che tutta la sponda orientale del Mediterraneo è interessata da un fronte freddo: da Gaza a Tel Aviv, sino a Tripoli in Libano e Homs, in Siria. Nevicate anche in Siria e Libano, dove si prospetta un inverno molto duro per i milioni di profughi siriani sfollati dalle loro case, sia al di fuori che all’interno del paese.

(Da: YnetNews, Ha’aretz, Jeerusalem Post, Israel HaYom, 12.12.13)