L’Autorità Palestinese premierà i carnefici del 7 ottobre con quasi 3 milioni di dollari

Per legge, l’Autorità Palestinese paga vitalizi ai famigliari di qualunque “martire” (anche di Hamas) che sia morto attaccando israeliani

Itamar Marcus, direttore di Palestine Media Watch

L’Autorità Palestinese premierà con più di 2,7 milioni di dollari le famiglie dei terroristi di Hamas che sono morti perpetrando l’orrenda carneficina di civili del  7 ottobre nelle comunità israeliane presso il confine con Gaza. Lo ha reso noto martedì la ong Palestine Media Watch.

Dopo il massacro e l’intervento delle Forze di Difesa israeliane, all’interno dei confini di Israele sono stati recuperati i cadaveri di almeno 1.500 terroristi palestinesi che avevano attivamente partecipato all’orrenda carneficina.

In base alla legge dell’Autorità Palestinese presieduta da Abu Mazen, ogni terrorista palestinese che resta ucciso mentre attacca israeliani viene definito “martire” e la famiglia viene immediatamente ricompensata con un sussidio di 6.000 shekel (1.511 dollari) e un vitalizio mensile di 1.400 shekel (353 dollari). Palestine Media Watch stima che ogni famiglia riceverà 7.400 shekel per il primo mese, per un totale di 11,1 milioni di shekel (2.789.430 dollari) devoluti alle famiglie di terroristi morti perpetrando il più feroce e sanguinario attentato della storia d’Israele (attentato che a sua volta ha innescato la guerra in corso a Gaza per lo smantellamento dell’organizzazione terroristica Hamas e la liberazione degli oltre 200 ostaggi deportati nella striscia).

“L’Autorità Palestinese invia ogni mese metà del suo budget [del Fondo Martiri] alla striscia di Gaza – spiega il direttore di Palestine Media Watch, Itamar Marcus – Lo vediamo dalle relazioni di bilancio, dove Gaza viene indicata come Palestina del Sud. Siamo abituati a considerare Autorità Palestinese e Gaza come due entità distinte, ma ricevono gli stessi soldi”.

Una delle case del kibbutz Be’eri i cui abitanti sono stati trucidati dai terroristi palestinesi di Hamas

Continua Marcus: “Sappiamo che in passato, quando Israele effettuava operazioni anti-terrorismo a Gaza e restavano uccisi terroristi di Hamas, all’improvviso saliva il numero dei ‘martiri’, ma non arrivavano i versamenti e dunque ci furono molte proteste da parte di Gaza. Così adesso, secondo la legge approvata dall’Autorità Palestinese, pagheranno tutti retroattivamente a partire da questo mese, insieme a coloro che hanno compiuto l’attentato del 7 ottobre. Non sappiamo quando sarà fatto, ma secondo la legge lo riceveranno a partire questo mese”.

Non basta. I circa 50 terroristi di Hamas che hanno partecipato al massacro e sono stati catturati da Israele riceveranno in tutto questo mese almeno 70.000 shekel (17.590 dollari). Infatti, nel quadro del famigerato programma dell’Autorità Palestinese giornalisticamente chiamato “pagati per uccidere”, i terroristi detenuti nelle carceri israeliane ricevono stipendi mensili a partire da 1.400 shekel al mese, che col tempo vanno aumentando fino a 12.000 shekel al mese. In totale l’Autorità Palestinese premierà gli assassini stragisti del 7 ottobre con almeno 11,17 milioni di shekel (2.807.021 dollari) tra pagamenti alle famiglie di quelli morti e pagamenti ai terroristi detenuti.

Palestine Media Watch precisa che si tratta di una stima prudente, perché man mano che la guerra continua altri terroristi moriranno o verranno catturati.

Conclude Marcus: “L’Autorità Palestinese dovrebbe inviare un grande ringraziamento all’Unione Europea e alla Norvegia, attualmente i suoi maggiori finanziatori, perché senza di loro l’Autorità Palestinese non sarebbe in grado di effettuare questi pagamenti ai terroristi. I paesi donatori amano illudersi che non siano i loro soldi a ricompensare i terroristi, ma tutti sanno che l’Autorità Palestinese non potrebbe premiare i terroristi senza i generosi finanziamenti esteri: quando gli stipendi di insegnanti, poliziotti e spazzini sono coperti da donatori internazionali, l’Autorità Palestinese ha a disposizione le centinaia di milioni che le occorrono per premiare il terrorismo”.

(Da: jns.org, israele.net, 17.10.23)