Nel 2021 l’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato 14 risoluzioni contro Israele e 4 contro tutti gli altri paesi

Hillel Neuer, direttore di UN Watch: “L'aggressione delle Nazioni Unite contro Israele è una farsa surreale che ha un solo scopo: demonizzare lo stato ebraico"

Di Ariel Kahana

Hillel Neuer, direttore esecutivo di UN Watch

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha concluso la scorsa settimana le sue attività per il 2021 e anche quest’anno Israele è stato bersaglio di una cascata di condanne e risoluzioni ostili del tutto fuori misura e sproporzionata rispetto ad ogni altro paese.

Delle due ultime condanne emesse venerdì grazie alla maggioranza automatica anti-israeliana che vige alle Nazioni Unite, una è relativa a un evento accaduto nel 2006 e con essa il Segretario Generale dell’Onu esprime “preoccupazione per il fatto che Israele non ha riconosciuto la propria responsabilità per la fuoriuscita di petrolio” al largo della costa libanese e non ha chiarito come intende risarcire il governo libanese. L’altra risoluzione condanna Israele perché “sfrutta le risorse naturali dei palestinesi e delle alture del Golan”. Va notato che il testo non fa il minimo cenno al sequestro di fondi degli aiuti internazionali operato da Hamas per finanziare la costruzione di tunnel terroristici anziché per le necessità ambientali della popolazione, né all’inquinamento ambientale causato dagli estesi incendi di pneumatici, né alla devastazione di flora e fauna mediante aerostati incendiari, né al rifiuto di sviluppare proprie risorse idriche e di gestire le proprie acque reflue come previsto dagli accordi di Oslo.

In tutto, nel 2021 l’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato 14 risoluzioni anti-israeliane, mentre tutti gli altri 194 paesi del mondo sono stati colpiti in totale soltanto da quattro risoluzioni di condanna (una ciascuno contro Corea del Nord, Iran, Myanmar e l’attività russa in Crimea). Nel frattempo è stato rinviato il voto su una bozza di risoluzione contro il regime siriano e i suoi crimini contro l’umanità.

Hillel Neuer: Lo scopo di queste condanne totalmente sbilanciate non è aiutare i palestinesi né proteggere i diritti umani, ma demonizzare lo stato ebraico

UN Watch, un’organizzazione non governativa di monitoraggio con sede a Ginevra, ha duramente criticato questo andazzo. “L’aggressione delle Nazioni Unite a Israele con una valanga di risoluzioni unilaterali è semplicemente surreale – ha dichiarato il direttore esecutivo di UN Watch, Hillel Neuer – È assurdo che nell’anno 2021, su circa 20 risoluzioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che criticano vari paesi, ben 14, vale a dire il 70%, siano concentrate su un solo paese: Israele. Diciamolo chiaramente: lo scopo di queste condanne totalmente sbilanciate è demonizzare lo stato ebraico”.

Neuer accusa anche il pregiudizio anti-israeliano dell’establishment delle Nazioni Unite, e non solo i suoi stati membri, osservando che proprio giovedì scorso è stata adottata con 168 voti contro 5 e 10 astenuti una risoluzione sul “diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese”. Vi sono in tutto il mondo centinaia di rivendicazioni di autodeterminazione, sottolinea Neuer , ma l’Assemblea Generale dell’Onu ne ha individuata una sola, quella che serve per dare addosso a Israele, e intanto tace sul dovere che avrebbero i palestinesi – in base agli accordi firmati – di smantellare le loro strutture terroristiche prima di creare uno stato a ridosso di Israele.

“L’attacco smodato delle Nazioni Unite contro lo stato ebraico – aggiunge Neuer – compromette la credibilità di quello che dovrebbe essere un organismo internazionale imparziale. Quando l’Assemblea Generale si piega in questo modo alla politicizzazione di parte e discrimina in modo selettivo Israele, vìola la garanzia di equo trattamento per tutte le nazioni, grandi e piccoli, previsto dalla Carta delle Nazioni Unite. Prendiamo atto – continua Neuer – che paesi come Francia, Germania, Svezia e altri stati dell’Unione Europea hanno sostenuto quasi tutte le 14 risoluzioni adottate contro Israele durante questa sessione dell’Assemblea Generale, ma quelle stesse nazioni europee non sono riuscite a introdurre in Assemblea Generale una sola risoluzione sulla situazione dei diritti umani in Cina, in Venezuela, in Arabia Saudita, a Cuba, in Turchia, in Pakistan, in Vietnam, in Algeria o in altri 170 paesi. Dov’è dunque la presunta preoccupazione dell’Unione Europea per il diritto internazionale e per i diritti umani? La farsa odierna nell’Assemblea Generale mette in evidenza un fatto molto semplice: la maggioranza automatica delle Nazioni Unite non ha alcun interesse ad aiutare veramente i palestinesi, né a proteggere i diritti umani di nessuno. L’obiettivo di queste condanne rituali e unilaterali è solo quello di fare di Israele un capro espiatorio”.

(Da: Israel HaYom, 20.12.21)