Per i testi scolastici palestinesi, tutto Israele è “Palestina”

I testi dell’Autorità Palestinese non dedicano alcuno spazio all’insegnamento della coesistenza e della pace.

image_303Per l’anno scolastico 2003-2004 il ministero dell’istruzione dell’Autorità Palestinese ha stampato libri di testo che per la prima volta indicano in alcune mappe la Linea Verde (ex linea armistiziale fra Israele e Giordania dal 1949 al 1967), delineando in questo modo i territori di Cisgiordania e striscia di Gaza. Ma tutta l’area dell’ex Mandato Britannico (Israele e territori) viene indicata come “Palestina”, mentre il nome Israele non compare.
E’ quanto emerge da un rapporto del governo israeliano sui libri di testo scolastici palestinesi, frutto di uno studio che ha vagliato 26 libri di storia, geografia, economia, educazione civica e lingue attualmente adottati negli ultimi anni delle elementari e primi anni delle scuole medie palestinesi.
Nei testi palestinesi, i territori di Cisgiordania e striscia di Gaza vengono indicati come “Autorità Palestinese” e viene suggerito che si tratti di un assetto territoriale provvisorio, mentre l’insieme territori-Israele viene indicato come la permanente Palestina storica: una distinzione che richiama da vicino la “strategia a fasi” deliberata dall’Olp nel 1974 (secondo la quale obiettivo dei palestinesi è “fondare uno stato indipendente su qualunque parte di Palestina liberata” per poi procedere alla “liberazione” di tutto il resto della terra).
I testi di storia affermano che “il popolo palestinese ha diritto a [tutto] il paese”. Alcuni sostengono che i palestinesi vi risiedono sin dall’età della pietra, altri definiscono “un’ingiustizia la fondazione in questa terra di uno stato ebraico” e si spingono ad affermare che “la Palestina” ha ottenuto l’indipendenza nel 1948 con la fine del Mandato Britannico (in realtà, nel 1947 l’Onu raccomandò la fondazione di due stati nell’ex Mandato Britannico, uno ebraico e l’altro arabo, ma l’intervento armato degli eserciti arabi impedì la nascita dello stato arabo, con l’occupazione di Cisgiordania e Gaza da parte di Giordania ed Egitto).
Nei libri su cui studiano gli scolari palestinesi, ebrei ed ebraismo vengono dipinti in modo negativo, mentre il “martirio” viene descritto come una positiva tendenza nazionale; il sionismo viene descritto come un movimento imperialista, paragonabile a quelli di Francia e Gran Bretagna, mentre il termine “sionisti” viene usato per indicare “coloni” emigrati da un paese forte in un paese debole al fine di occuparlo.
I testi dell’Autorità Palestinese non dedicano alcuno spazio all’insegnamento della coesistenza e della pace. Nel complesso, nonostante alcuni cambiamenti minori, i testi scolastici palestinesi continuano a negare il diritto ad esistere di Israele e a promuovere la violenza come unica soluzione al contenzioso in atto. Il loro scopo – conclude il rapporto israeliano – sembra essere quello di “delegittimare lo stato di Israele e il sionismo”.

(Da: Jerusalem Post, israele.net, 22.07.04)

Nell’immagine in alto: la mappa su un nuovo testo scolastico palestinese, che indica “la Palestina e i paesi arabi confinati”. Israele non è menzionato.

Vedi anche: Cosa intendono per “fine dell’occupazione”?

http://israele.net/prec_website/mappepal/pagina01.html