Sindaco di Sderot alle forze armate: Bloccate i Qassam

Non è questa la risposta che ci aspettavamo dopo la raffica di missili.

image_945La risposta troppo “morbida” delle Forze di Difesa israeliane alla raffica di missili Qassam palestinesi lanciati lunedì su Sderot non può che incoraggiare i terroristi a continuare coi loro attacchi. Lo ha dichiarato martedì a YnetNews il sindaco della città israeliana Eli Moyal. “Le Forze di Difesa israeliane non devono rispondere ai loro attacchi – ha detto il sindaco – Devono bloccarli completamente”.
Il sistema di allarme di Sderot, denominato “alba rossa”, ha rilevato lunedì pomeriggio almeno cinque missili Qassam lanciati sulla città dalla striscia di Gaza, ha riferito il portavoce della municipalità Yossi Cohen. Per tutta risposta le Forze di Difesa israeliane hanno diretto alcuni tiri d’artiglieri verso i luoghi di lancio dei Qassam nella parte nord della striscia di Gaza. Più tardi, forze aeree israeliane sparavano alcuni razzi contro i luoghi di lancio nella stessa zona. Nel frattempo i valichi di frontiera fra Israele e striscia di Gaza venivano chiusi, mentre alcuni jet israeliani sorvolavano la striscia infrangendo il muro del suono.
“Non è questa la risposta che ci aspettavamo dopo la raffica di missili – continua il sindaco di Sedrot – Secondo queste nuove regole, per un capo terrorista ucciso in uno scontro con i nostri soldati, loro reagiscono sparando una raffica di Qassam contro la nostra città, e le nostre forze armate rispondono al fuoco con il chiaro intento di non colpire nessuno”.
“E’ spaventoso – dice Gili Bohadana, residente di Sderot – Non c’è modo di descrivere come ti senti quando sai che dei missili Qassam stanno piovendo a caso, e che porrebbero entrarti in sala da pranzo. La gente è furibonda, e la posso capire. La mia casa – continua – si trova a un chilometro da Beit Hanun e Beit Lahia (che sono nella striscia di Gaza). Nei giorni sereni possiamo vedere Fatima che stende i panni e suo figlio Mahmoud che gioca a pallone in strada: non hanno paura, non si nascondono, stanno meglio di noi. Ne abbiamo abbastanza. Noi vogliamo semplicemente poter vivere”.
“Ci aspettiamo che l’Autorità Palestinese si adoperi per fermare i lanci di Qassam – dice a YnetNews un alto ufficiale israeliano – Ma dal momento che non lo l’ha fatto, abbiamo risposto con determinazione dopo la prima raffica di lanci. Continueremo a stare all’erta, pronti a reagire in ogni momento. Non permetteremo che i gruppi terroristici creino una situazione tale per cui, ogni volta che affrontiamo una “bomba a orologeria” (terrorista all’opera) in Cisgiordania, essi si sentano autorizzati ad aprire il fuoco dalla striscia di Gaza contro la popolazione israeliana”.
Secondo quanto riferisce l’ufficiale, subito dopo la morte, domenica, in uno scontro a fuoco, di Louie Sa’adi, capo della Jihad Islamica a Tulkarem responsabile di una serie di stragi in Israele, le Forze di Difesa hanno ricevuto informazioni circa l’intenzione della Jihad Islamica di lanciare mortai e Qassam su Israele. “Ci siamo rivolti all’Autorità Palestinese e abbiamo chiesto che se ne occupassero. La nostra valutazione è che non si trattava di una cosa così difficile: se avessero schierato i loro uomini nelle zone di lancio e si fossero presi cura di un paio di terroristi, la raffica sarebbe stata impedita. La popolazione palestinese – continua l’ufficiale – è perfettamente consapevole che non è possibile collegare la nostra attività contro le ‘bombe a orologeria’ terroristiche, che puntano a fare strage di innocenti, con i gruppi terroristici che lanciano missili Qassam a caso sulla testa di civili innocenti”.
Secondo l’ufficiale, i valichi di Karni ed Erez, chiusi dopo la raffica di Qassam, verranno riaperti presto per non danneggiare troppo la vita quotidiana della popolazione palestinese.

(Da: YnetNews, 25.10.05)