Vent’anni dopo, l’Autorità Palestinese continua a celebrare e remunerare i terroristi del massacro di Pesach

Ogni mese l'Autorità Palestinese spende decine di migliaia di dollari in vitalizi alla famiglia dell'attentatore e ai terroristi processati e condannati in Israele per il loro ruolo nella strage

Di Maurice Hirsch

Maurice Hirsch, autore di questo articolo

Vent’anni fa, il 27 marzo 2002, veniva perpetrato il massacro del Seder di Pesach (Pasqua ebraica). Mentre decine di famiglie israeliane erano riunite per la cena pasquale al Park Hotel di Netanya, nel nord di Israele, un terrorista suicida palestinese si fece esplodere nella sala da pranzo assassinando 30 persone e ferendone o mutilandone altre 160.

Ogni mese, l’Autorità Palestinese spende decine di migliaia di dollari per premiare la famiglia dell’attentatore e pagare vitalizi ai terroristi arrestati, processati e condannati in Israele per il loro ruolo svolto nell’organizzare la strage.

Tra i terroristi condannati all’ergastolo per l’attentato di Pesach figurano: Abbas al-Sayid, il principale pianificatore dell’attentato; Fathi Hatib, condannato per aver portato sul posto l’attentatore; Muhannad Shreim, che finanziò l’attentato; Muamar al-Sheikh, il vice di Abbas al-Sayid, esponente di spicco di Hamas.

Ad ognuno di questi terroristi, tutti arrestati nel maggio 2002, l’Autorità Palestinese ha ormai versato oltre un milione di shekel (310.000 dollari) come ricompensa per la loro partecipazione alla carneficina di trenta israeliani innocenti.

Le vittime della strage del Park Hotel di Netanya. L’attentato giunse al culmine di due anni di stragi della cosiddetta seconda intifada. In particolare, nel mese di marzo 2002 vennero perpetrati in Israele 12 attentati suicidi palestinesi per un totale di 81 vittime e innumerevoli feriti e invalidi. A seguito dell’attentato di Pesach, il governo israeliano dichiarò lo stato di emergenza, ordinò la mobilitazione di riservisti e il 29 marzo diede via all’operazione anti-terrorismo Scudo Difensivo, rientrando per la prima volta dopo gli Accordi di Oslo nelle città palestinesi di Cisgiordania. Nel giugno 2002 il governo israeliano approvava la costruzione della barriera difensiva fra Israele e Cisgiordania e dava inizio ai lavori (clicca per ingrandire)

L’Autorità Palestinese ha anche versato centinaia di migliaia di shekel alla famiglia di Kais Adwan, uno dei principali pianificatori dell’attentato, ucciso in uno scontro a fuoco il 5 aprile 2002, e alla famiglia dell’attentatore suicida della strage di Pasqua, Abd al-Basset Odeh.

In numerose occasioni, l’Autorità Palestinese ha celebrato al-Sayid, il principale ideatore della strage, definendolo, ad esempio, un “eroico combattente” e “il leone delle carceri” (così la TV dell’Autorità Palestinese il 25 ottobre 2011).

Il 3 maggio 2017 al-Sayid era uno dei molti terroristi assassini glorificati da Fatah, la fazione palestinese che fa capo ad Abu Mazen, in un post sulla propria pagina Facebook.

Alla cerimonia per la consegna della laurea conseguita in carcere da Shrei, il finanziatore del massacro di Pasqua, il presidente della Al-Quds Open University, Younes Amr, ha definito Shreim un “nobile prigioniero” (citato dal quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese Al-Hayat Al-Jadida, 29 ottobre, 2018).

Naturalmente l’Autorità Palestinese ha più volte glorificato anche Abd al-Basset Odeh, l’attentatore suicida responsabile diretto dell’eccidio del 2002 al Park Hotel di Netanya. Ogni volta che tesse le lodi dei terroristi di Jenin che “hanno scritto un’eroica epopea nel sangue” durante la cosiddetta seconda intifada degli anni 2000-2005 (l’intifada delle stragi suicide sugli autobus e nei locali pubblici), l’Autorità Palestinese segnala in modo speciale Odeh.

Nel gennaio 2003, a meno di un anno dalla strage, il Ministero dell’istruzione dell’Autorità Palestinese organizzava un torneo di calcio intitolato alla memoria di Odeh. Scriveva Al-Hayat Al-Jadida il 21 gennaio 2003: “Nel campo di calcio della scuola Abd Al-Majid Tayeh di Tulkarem, sotto il patrocinio di Jamal Tarif, direttore del Dipartimento Educazione [del Ministero dell’istruzione dell’Autorità Palestinese], è iniziato il Torneo di football ‘Martiri (shahid) di Tulkarem’, intitolato al Martire Abd al-Basset Odeh, con la partecipazione di sette squadre di spicco intitolate a martiri che hanno dato la vita per riscattare la patria. I trofei verranno consegnati da Issam, fratello del martire [Odeh]”.

Abu Mazen: “…hanno fatto quello che noi, noi, abbiamo ordinato loro di fare”

È importante sottolineare che il presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen ha esplicitamente affermato che l’Autorità Palestinese si considera responsabile degli attentati della campagna terroristica 2000-2005. Dovendo spiegare come mai l’Autorità Palestinese esige la scarcerazione tutti i terroristi palestinesi detenuti in Israele, Abu Mazen è stato inequivocabile:

Abu Mazen: “Chiedo il rilascio dei prigionieri perché sono esseri umani che hanno fatto quello che noi, noi, abbiamo ordinato loro di fare. Noi, l’Autorità [palestinese]. Non devono scontare una pena mentre noi siamo seduti a un tavolo a negoziare”
(da: TV ufficiale dell’Autorità Palestinese, 14 febbraio 2005).

Il concetto è stato più volte ribadito anche da altri esponenti dell’Autorità Palestinese.

La glorificazione e retribuzione di terroristi, inclusi gli stragisti, è qualcosa che ogni persona civile dovrebbe rifiutare senza mezzi termini. Chi celebra, premia e propone come modello degli assassini di massa non può essere un interlocutore per la pace.

(Da: jns.org, palwatch, 27-28.3.22)