Virale su Instagram la guerra d’attrito contro i civili israeliani che i mass-media non vogliono vedere

Un gruppo di ragazze israeliane ha deciso di documentare on-line la loro esperienza quotidiana sotto i continui attacchi da Gaza

Una foto postata dalle ragazze di Otef.Gaza (clicca per ingrandire)

Filmati di razzi palestinesi intercettati in cielo dall’antiaerea israeliana, foto di campi bruciati da aerostati incendiari lanciati da Gaza, il suono delle sirene d’allarme che fanno correre nei rifugi le famiglie in piena notte: tutto messo on-line da un gruppo di otto ragazze adolescenti che vivono nelle comunità israeliane a ridosso del confine con la striscia di Gaza e che hanno deciso di condividere con il resto del mondo la loro esperienza di vita sotto attacco pressoché continuo. E in meno di due settimane il loro account Instagram si è guadagnato più di 50.000 follower.

“Noi, figli delle comunità al confine con Gaza – hanno scritto nel loro primo post, a metà ottobre – viviamo a un chilometro dalla barriera di confine. A causa della situazione che stiamo attraversando, abbiamo deciso di aprire un account Instagram che mostri la guerra quotidiana che sperimentiamo nella nostra area. Non sappiamo se (voi che leggete) siete coinvolti nella situazione, ma quello che dovreste sapere è che noi abbiamo ogni giorno aerostati incendiari ed palloni con esplosivi, incendi, lanci di razzi e mortai, soffocanti fumi e gas lacrimogeni: e questo è solo l’inizio”.

Nelle ultime due settimane, le ragazze – tutte tra i 16 e i 18 anni – hanno condiviso video e foto delle loro esperienze quotidiane. “Alcune sono immagini che abbiamo scattato noi, altre ci sono state inviate”, ha spiegato martedì al Jerusalem Post una rappresentante dell’account Otef.Gaza (otef ’Aza, letteralmente “l’involucro di Gaza”, è il termine con cui in Israele si indicano le comunità civili che si trovano in prossimità del confine con l’enclave controllata da Hamas).

Da: Otef.Gaza

Una delle immagini postate mostra una bambina che stringe il suo animale di pezza, in un campo carbonizzato dall’ennesimo incendio doloso. “Presto arriverà l’inverno e laverà via tutto – recita la didascalia – Ma non cancellerà il panico, il dolore, i ricordi”.

Durante lo scorso fine settimana, le ragazze hanno condiviso un video con il suono delle sirene e il rumore dei razzi sparati da Gaza e intercettati sopra le loro case. E hanno scritto: “Più di 12 ore di razzi lanciati sul sud (del Paese)”.

La settimana precedente avevano condiviso la foto di un pompiere che combatte le fiamme accompagnata da un messaggio di gratitudine: “In mezzo al terrorismo, agli incendi, ai palloni incendiari, al fumo e ai gas lacrimogeni, ci sono quelli che si adoperano per proteggerci. Vogliamo dirvi: grazie, state facendo un lavoro duro, e non lo diamo per scontato”.

Da quando le ragazze lo hanno lanciato, l’account ha registrato il sostegno anche di varie celebrità locali, come l’attore e cantante Aviv Alush e l’attrice e modella Maya Wertheimer. Nel giro di tre giorni l’account ha raccolto 20.000 follower, diventati più di 50mila dopo soli dodici giorni. “Abbiamo ricevuto molti messaggi di sostegno, anche da persone che ci hanno detto che non avevano idea di cosa stesse realmente accedendo qui – dice una delle ragazze – Ci sono anche alcuni che affermano che stiamo esagerando per impietosire: beh, se cercare di proteggere le nostre case e mostrare ciò che succede qui significa esagerare, allora sì, stiamo esagerando”.

Molti post nell’account sono critici verso quella che percepiscono come l’inerzia delle autorità di governo, ma le ragazze sottolineano che loro non intendono parlare di politica: “Il nostro obiettivo – affermano – è accrescere la consapevolezza e promuovere un cambiamento”.

(Da: Jerusalem Post, 31.10.18)

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