Capodanno ebraico: un bilancio

Un paese estremamente vitale, una vibrante e autentica democrazia (anche se non riesce a varare il nuovo governo)

Editoriale del Jerusalem Post

David Ben Gurion (a destra) con Albert Einstein

Nel 1962 il padre fondatore e primo ministro israeliano David Ben-Gurion tenne un discorso ad una convention dell’Accademia Nazionale d’Israele. L’ideale storico del popolo d’Israele, disse, è di essere “una nazione modello e un faro fra le nazioni”. Quell’ideale, disse, dovrebbe essere la “stella polare” in tutti gli sforzi di Israele. Ben-Gurion proseguì affermando d’essere ben consapevole che alcuni avrebbero potuto deridere tale “follia” dicendo che  quello storico ideale non è più compatibile con la scienza e la pratica moderne. E tuttavia difese l’idea, dicendo che era ciò che “ha preservato l’ebraismo in condizioni che nessun altro avrebbe potuto superare”.

Alla vigilia di questo Rosh Hashanà, il capodanno ebraico 5780, vale la pena chiedersi se Israele risponda a quell’ideale. Lo stato ebraico può definirsi una nazione modello, cioè un paese le cui azioni e principi possono essere utilmente imitati da altri? Può definirsi un faro che illumina angoli bui del mondo?

Per alcuni aspetti, la risposta è sì. Nello scorso anno ebraico Israele ha continuato a tenere aperte le sue porte a nuovi immigrati dall’Etiopia, dall’ex Unione Sovietica e da paesi occidentali come gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia. Ha continuato a offrire assistenza medica a paesi bisognosi un po’ in tutto il mondo, come lo Sri Lanka dopo i devastanti attentati dinamitardi di aprile. In precedenza, una squadra di soccorso di 130 membri era stata inviata in Brasile dopo che 40 persone erano rimaste uccise e centinaia disperse per il crollo di una diga nel sud-ovest del paese.

Gli israeliani hanno continuato a innovare e la loro tecnologia continua a contribuire al miglioramento della vita delle persone che ne hanno bisogno. E’ significativo, ad esempio, che il principe Alberto II di Monaco abbia installato nel leggendario palazzo dove la sua famiglia vive da 700 anni un esemplare del dispositivo WaterGen che trasforma l’aria in acqua, dando così grande visibilità a questo ennesimo ritrovato di fabbricazione israeliana: GEN-350, il generatore di acqua creato dall’azienda WaterGen, può produrre fino a 900 litri di acqua al giorno, pesa solo 800 kg ed è quindi un sistema facilmente trasportabile e installabile, già adottato in varie parti del mondo.

Buon anno dalle Forze di Difesa israeliane. La mela intinta nel miele fa parte delle tradizioni del capodanno ebraico

La scorsa settimana in tutta Israele, decine di migliaia di pacchi alimentari sono stati distribuiti alle persone bisognose da tutta una varietà di organizzazioni, adempiendo alla tradizione per cui gli ebrei alla vigilia del nuovo anno si dedicano ai poveri e ai bisognosi, cogliendo l’occasione per riflettere su ciò che abbiamo e su coloro che non sono altrettanto fortunati.

Ma c’è ancora molto da fare, e un campo in cui Israele ha veramente bisogno di migliorare è il sistema politico. Proprio in queste settimane un po’ in tutto il mondo la gente è perplessa e confusa e si chiede cosa sia successo a questi israeliani così tenaci e creativi, che hanno saputo trasformare il deserto in un paese fiorente e prospero. Tanti si domandano come è possibile che Israele non riesca a dotarsi di una salda coalizione di governo, soprattutto alla luce delle pericolose sfide che il paese deve affrontare, dall’Iran a Hezbollah a Hamas, senza dimenticare il caro-vita e il crescente deficit economico.

Domande e preoccupazioni perfettamente legittime. Eppure Israele ha molto di cui essere grato nel momento in cui celebra l’inizio del nuovo anno ebraico. E’ vero che c’è instabilità e incertezza politica, ma si tratta comunque di una democrazia vera e genuina, anche se i suoi politici non stanno riuscendo a trovare un modo per unire le forze e varare un governo. La popolazione d’Israele è vivace, libera e capace di criticare apertamente i propri funzionari eletti. Gli israeliani possono dire quello che vogliono e praticare la religione che vogliono. Qui nessuno si sognerebbe mai di impiccare qualcuno a causa del suo orientamento sessuale.

Mentre riflettiamo sull’anno trascorso e facciamo progetti per l’anno a venire, ci si offre l’opportunità di considerare ciò che abbiamo realizzato come paese e dove vogliamo andare. Essere un faro per le nazioni è un obiettivo nobile che richiede di vivere secondo uno standard molto elevato di etica e di valori. Non dovremmo sottrarci a questa sfida, anzi dovremmo raccoglierla. Ben-Gurion vide la bellezza di uno stato moderno che fosse alimentato dai suoi più profondi valori storici e religiosi. Auguriamoci che il 5780 contribuisca a trasformare quella visione in realtà.

(Da: Jerusalem Post, 29.9.19)