Hezbollah finanzia attentati palestinesi contro Israele

Lo rivelano palestinesi delle Brigate Al Aqsa citati dal Sunday Times.

image_643La milizia fondamentalista sciita libanese Hezbollah (filoiraniani sposnsizzati dalla Siria) ha offerto e continua a offrire denaro a terroristi palestinesi perché compiano attentati destinati a far vacillare la fragile tregua con Israele. A rivelarlo sono terroristi palestinesi citati domenica scorsa sul Sunday Times. I terroristi citati dal giornale – tutti esponenti delle Brigate dei Martiri di Al Aqsa (Fatah) i cui nomi figurano tutti sulla lista dei palestinesi ricercati da Israele – hanno detto di aver ricevuto somme fra i 9.000 e il 14.000 $ per ogni attacco, inviate dagli Hezbollah in Cisgiordania per attacchi contro Israele durante gli ultimi quattro anni.La maggior parte del denaro sarebbe stato inviato alla Jihad Islamica, con la quale le fonti citate dal giornale hanno spiegato di essere in contatto nella loro area, presso la città Nablus.
Ala’a Sanakreh, 27enne leader del gruppo citato dal Sunday Times, spiega di aver preso denaro da Hezbollah quando Arafat ha smesso di pagare i combattenti di Fatah: poi però “eravamo in disaccordo con quelli della Jihad Islamica, perché Hezbollah pensava solo agli attacchi contro Israele e non alle famiglie dei martiri. Quindi non abbiamo più preso denaro”. Ma offerte di denaro per organizzare attacchi sono giunte ancora dai rappresentanti di Hezbollah a Beirut. Offerte dietro le quali, secondo il palestinese, vi sarebbero l’intelligence e la Guardia Rivoluzionaria iraniane.

Si apprende nel frattempo che tre palestinesi, arrestati il 25 febbraio scorso a Nablus, hanno rivelato d’essere stati reclutati e di aver ricevuto fondi da Hezbollah per raccogliere informazioni sul dislocamento delle Forze di Difesa israeliane e sui movimenti di un’alta personalità israeliana che doveva subire un attentato. La vicenda rivela fra l’altro la tendenza di Hezbollah ad agganciare palestinesi che si recano in Libano a visitare loro parenti. Uno degli arrestati ha raccontato di aver ricevuto addestramento all’uso di armi leggere e strumenti di spionaggio durante una di queste visite. Una volta rientrato, ha fotografato basi e posti di blocco israeliani, usando anche uno strumento GPS nascosto nella sua auto per meglio localizzare gli obiettivi.

(Da: Jerusalem Post, agenzie, 3-6.04.05)

Nella foto in alto: Terrorista delle Brigate Martiri di Al Aqsa durante una manifestazione martedì nel campo palestinese di Askar, presso Nablus.