I miliardi dell’Iran al servizio del terrorismo contro gli ebrei che sono “interessati solo a lussuria, ruberie e tradimento”

Sermone sulla Tv iraniana: Gli ebrei amano tanto la vita che sono disposti a tutto pur di salvare uno solo di loro. La Jihad Islamica Palestinese: Grazie all’Iran, oggi abbiamo le armi per combatterli; Israele sarà sicuramente distrutto

In un sermone tenuto venerdì 14 aprile ad Arak, in Iran, e trasmesso da Aftab TV, il rappresentante della Guida Suprema dell’Iran Ali Khamenei nella provincia di Markazi, Gholamali Dorri-Najafabadi, ha schernito gli ebrei che “amano la vita” e temono la morte, che “sono interessati solo a lussuria, ruberie e tradimento” e che “sarebbero disposti a cedere tutto pur di liberare uno solo di loro”.

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Gholamali Dorri-Najafabadi: “Gli ebrei sono terrorizzati. Il nostro stimato fratello Talkhabi, che rappresenta Qazvin nell’Assemblea degli Esperti, ha detto: Uno dei problemi principali [degli ebrei] è che sono molto devoti al mondo materiale. Amano vivere, vorrebbero vivere mille anni. Sono avidi di questa vita e hanno paura della morte. Per loro la morte è più terrificante di qualsiasi altro evento. Non sono pronti [a morire]. La Sura Yasin [sic] del Corano afferma: ‘… quindi brama la morte se ciò che dici è vero!”.
La folla: “Morte a Israele! Morte a Israele! Morte a Israele! Morte a Israele!”
Dorri-Najafabadi: “Morte al sionismo. Se catturi uno di loro, è come se prendessi la vita a tutti loro. Infatti, sarebbero disposti a cedere tutto pur di liberarne uno solo uno. Non sono come i nostri figli, che amano il martirio. Gli altri non hanno niente. I nostri figli sono quelli che [ereditano] il Regno dei Cieli. Le questioni di fede non sono importanti per i sionisti. Sono interessati solo a lussuria, sesso, altre attività sporche, ruberia, saccheggio, tradimento e altri atti simili. Davvero, proprio come ha detto [il capo di Hezbollah] Sayyed Hassan Nasrallah: Israele è più debole di una ragnatela”.
(Da: Aftab TV, Iran, 14.4.23)

In un discorso trasmesso dalla irachena Alghadeer TV lo scorso 17 aprile, il capo del gruppo terrorista Jihad Islamica Palestinese, Ziyad Nakhalah, si è vantato di poter mandare nei rifugi “tutto Israele nel giro di un’ora” e ha informato che l’Iran finanzia da trent’anni con miliardi di dollari le armi del terrorismo palestinese. Nakhalah ha anche ribadito d’essere sicuro che lo stato d’Israele prima o poi verrà distrutto.

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Ziyad Nakhalah: “Posso dirvi che decine di migliaia di razzi circondano Israele, in Gaza e in Libano. Questi razzi rappresentano una minaccia strategica per Israele. […] Siamo riusciti a creare deterrenza rispetto a Israele. In passato, per Israele era la cosa più semplice lanciare un’aggressione contro territori arabi: Libano, Siria e Gaza. Israele continua a bombardare la Siria ma, inshallah [Se Dio vuole], le cose cambieranno presto. Posso darvi la buona notizia che, inshallah, questo stato di cose in Siria non durerà a lungo. […] Basta figurarsi che la resistenza è in grado, in una sola ora, di mandare tutto Israele nei rifugi antiaerei. Quattro o cinque milioni di israeliani nei rifugi in una sola ora. Questo ha ribaltato il rapporto di forze, per quanto riguarda la resistenza. […] A Gaza, i paesi arabi hanno effettuato dei pagamenti ufficialmente. Tuttavia, se oggi Israele demolisce una casa in Cisgiordania, è l’Iran che risarcisce. Anche le armi usate dai palestinesi per combattere arrivano dall’Iran: gli iraniani pagano per queste armi o le forniscono, e questo va avanti da trent’anni. Se calcolo tutti i soldi che gli iraniani hanno versato ai palestinesi in questi trent’anni, sono miliardi di dollari. La gente potrebbe trovarlo sorprendente. Fate i conti. Miliardi di dollari. Allo stesso tempo, i paesi arabi non hanno versato nemmeno 100 dollari. […] [L’Iran dà] 150 milioni di dollari ogni anno a Hamas. Moltiplicate per 10 anni: quanto ottenete? 1,5 miliardi di dollari. E se moltiplicate per 20 anni? Tre miliardi di dollari. È semplice matematica. Non sto inventando nulla. E questo solo per Hamas. […] Noi siamo convinti che lo stato di Israele sarà distrutto. Questa è una certezza, ma non si può parlare di tempistica. […] Alcuni dicono due anni, altri 10, altri 30… [La fine di Israele] è diventata una convinzione condivisa da tutti noi. Stiamo parlando di diversi milioni [di israeliani] che vivono su questa terra grazie all’uso della forza. Devono fronteggiare centinaia di milioni di arabi. In passato, questi diversi milioni [di israeliani] avevano armi che permettevano loro di combatterci e attaccarci. Oggi noi, centinaia di milioni, siamo in possesso delle armi che ci permettono di combatterli e attaccarli. […] Ciò che stiamo vedendo sul campo ci dà la fiducia e la convinzione che vinceremo e che l’impresa sionista finirà. Anche i conflitti interni oggi in Israele aiutano in questo senso”.
(Da: Alghadeer TV, Iraq, 17.4.23)

(Da: memri.org, 19.4.23)