L’Onu si rifiuta di riconoscere come vittime del terrorismo due persone morte quest’anno in attentati palestinesi

Israele si appresta a commemorare i 59 soldati caduti e i 31 civili uccisi da terroristi nei dodici mesi trascorsi dall’ultima Giornata del Ricordo

La lavoratrice ucraina Irina Korolova e l’agente di polizia arabo-beduino Asil Sawaed, vittime del terrorismo cancellate dall’Onu

Le Nazioni Unite hanno recentemente rifiutato di includere nell’elenco delle vittime del terrorismo i nomi di Irina Korolova e del sergente maggiore Asil Sawaed, entrambi uccisi in due diversi attacchi terroristici.

Korolova, una lavoratrice straniera ucraina di 60 anni, è stata assassinata in un attentato con armi da fuoco davanti a una sinagoga di Gerusalemme lo scorso 27 gennaio, ma non sarà riconosciuta dalle Nazioni Unite. Sette furono le persone uccise in quella strage terroristica, ma nei registri dell’Onu sono censiti solo sei nomi. Secondo la definizione dell’Onu, l’attentato è avvenuto “nel territorio palestinese occupato” (in realtà, nella parte di Gerusalemme che era stata occupata e ripulita da ogni presenza ebraica dagli aggressori giordani nel 1948). Pertanto le vittime sono classificate con l’etichetta “coloni ebrei” (come se il luogo in cui vive un ebreo ne giustifichi in qualche modo l’assassinio). Siccome Irina Korolova non era ebrea né cittadina israeliana, non può essere definita  “colona” e dunque scompare completamente dall’elenco delle vittime del terrorismo palestinese.

Il sergente maggiore Sawaed della polizia di frontiera israeliana, 22 enne originario del villaggio arabo beduino di Hussniyya, venne ferito a pugnalate alla testa e al collo da un terrorista minorenne palestinese durante un normale controllo di sicurezza a bordo di un autobus lo scorso 13 febbraio all’ingresso di Shuafat, nella parte est di Gerusalemme. Una guardia di sicurezza fece fuoco verso l’attentatore (che rimase illeso), ma colpì per errore Sawaed che non sopravvisse alle ferite riportate sia dall’accoltellamento che dallo sparo. Anche lui non sarà riconosciuto dalle Nazioni Unite come vittima del terrorismo perché ritenuto ucciso da “fuoco amico”.

Non è la prima volta che Nazioni Unite distorcono i dati riguardanti l’assassinio di cittadini israeliani in attacchi terroristici. Ad esempio, l’anno scorso non vene inclusa Shulamit Rachel Ovadia, un 84enne uccisa a sprangate a Holon da un 28enne palestinese nel corso di un’aggressione (senza furti) la cui matrice terroristica venne confermata dalla polizia, dai servizi di sicurezza e dall’Istituto di Previdenza Nazionale israeliano. Ma l’Onu ha preferito prendere per buona la versione dei palestinesi che negano la natura terroristica del delitto.

Queste discriminazioni vengono effettuate dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli affari umanitari (OCHA), che monitora le crisi internazionali in tutto il mondo e pubblica un rapporto bisettimanale con i nomi delle persone uccise o ferite in attacchi terroristici, sia israeliani che palestinesi. Da notare che mentre accade che degli israeliani vengano cancellati, nei rapporti dell’Onu compaiono regolarmente fra le vittime i nomi di terroristi che si sono scontrati armi in pugno con le Forze di Difesa israeliane.

(Da: Ynetnews, israele.net, 21.4.23)

 

Yom HaZikaron, la Giornata del Ricordo dei caduti e delle vittime del terrorismo

Yom HaZikaron è la giornata in cui Israele commemora i soldati caduti nel difendere la comunità ebraica in Terra d’Israele e le vittime del terrorismo anti-israeliano. Quest’anno Yom HaZikaron ricorre dalla sera di lunedì 24 alla sera di martedì 25 aprile.

Cinquantanove sono i soldati delle Forze di Difesa israeliane caduti nella difesa del paese dalla Giornata del Ricordo di un anno fa, portando a 24.213 il numero totale di soldati uccisi dal 1860. A questi si aggiungono 86 veterani disabili che sono deceduti nell’ultimo anno a causa delle lesioni riportate in precedenza.

Secondo i dati dell’Istituto di Previdenza Nazionale (Bituach Leumi), dal 1851 sono stati assassinati 4.255 civili in attacchi terroristici. Nei dodici mesi trascorsi dall’ultima Giornata del Ricordo, 31 civili sono stati uccisi in attentati terroristici, compresi due civili feriti negli anni scorsi e deceduti quest’anno a causa della ferite riportate. Complessivamente dal 1851, sono 3.420 gli israeliani  rimasti orfani a causa di attacchi terroristici, inclusi 118 che hanno perso entrambi i genitori; 800 sono rimasti vedovi o vedove e 851 genitori hanno perso uno o più figli. Sono 250 le famiglie che negli attentati hanno perso più di uno stretto congiunto.
(Da: Jerusalem Post, 21.4.23)

La Russia, dal primo aprile presidente di turno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ha rifiutato la richiesta di Israele di rinviare un dibattito sulla questione palestinese fissato per martedì in coincidenza con Yom HaZikaron, la giornata in cui il paese commemora i caduti in guerra e per terrorismo. Secondo la notizia riportata sabato sera dalla tv Canale 12, i palestinesi considerano una vittoria la decisione russa di tenere il dibattito e saranno rappresentati dal ministro degli esteri dell’Autorità Palestinese, Riyad al-Malki.
(Da: Times of Israel, 23.4.23)