Incarico a Lapid, leader dell’opposizione

Il presidente Rivlin: “Da tempo intrappolati in un labirinto, non dobbiamo perdere la fiducia. A qualunque costo, sapremo come uscirne. La società israeliana è più forte, più unita e migliore di quanto si dice”

Da: sinistra: il leader di Yesh Atid, Yair Lapid, e il presidente d’Israele Reuven Rivlin

Il presidente d’Israele Reuven Rivlin ha annunciato mercoledì sera la decisione di conferire l’incarico di formare il nuovo governo a Yair Lapid, leader del partito d’opposizione Yesh Atid (C’è futuro).

L’incarico conferito al primo ministro uscente Benjamin Netanyahu era scaduto a mezzanotte senza che il premier più longevo del paese fosse riuscito a trovare una via d’uscita da più di due anni di stallo politico.

In una dichiarazione televisiva dalla residenza ufficiale, Rivlin ha spiegato che il nome di Lapid gli è stato raccomandato de 56 parlamentari (compresi i sei del partito Nuova Speranza di Gideon Sa’ar e cinque parlamentari sui sei dalla Lista araba Congiunta), contro i sette che hanno indicato il leader di Yamina, Naftali Bennett. Rivlin ha sottolineato d’aver considerato principalmente chi avesse le migliori possibilità di formare un governo in grado di ottenere la fiducia alla Knesset, per la quale sono necessario almeno 61 voti.

“Martedì sera – ha detto Rivlin rivolgendosi in tv ai cittadini israeliani – il primo ministro Benjamin Netanyahu mi ha informato di non essere riuscito a formare un governo e che, di conseguenza, mi restituiva il mandato. Avendo ascoltato le posizioni di tutti i partiti e dopo aver parlato con i parlamentari Yair Lapid e Naftali Bennett, ho preso atto che Naftali Bennett rimane con sette raccomandazioni (come al primo giro di consultazioni di un mese fa ndr), mentre Yair Lapid ha guadagnato 11 raccomandazioni arrivando a totalizzarne 56. Il parlamentare Mansour Abbas (del partito arabo islamista Ra’am ndr) ha scritto che avrebbe collaborato positivamente con chiunque fosse incaricato di formare il governo. Naftali Bennet ha espresso il desiderio anzitutto di arrivare a un governo stabile chiarendo che non esclude la possibilità di formare un governo con Yair Lapid”.

Il Yair Lapid convocato mercoledì dal presidente Rivlin

“La cosa principale che i presidenti israeliani devono considerare quando prendono la decisione su chi incaricare della formazione del governo – ha continuato Rivlin – è chi ha le maggiori chance di formare una coalizione che ottenga la fiducia della Knesset. In base al numero di raccomandazioni è chiaro che Yair Lapid potrebbe formare un governo che abbia la fiducia della Knesset, nonostante vi siano molte difficoltà. Alla luce di queste circostanze, restituire il mandato alla Knesset sarebbe un’applicazione errata della legge e potrebbe portare a una quinta tornata di elezioni prima che siano state esaurite tutte le possibilità di formare un governo. Sulla base delle raccomandazioni che ho ricevuto dai partiti e in conformità all’autorità conferitami dalla legge ho appena parlato con il parlamentare Yair Lapid e l’ho informato che gli affido l’incarico di formare il governo, sia che si tratti di un governo che lui dirigerà dall’inizio oppure di un governo guidato prima da qualcun altro in cui lui servirà come primo ministro vicario”.

“Cari concittadini – ha concluso Rivlin – siamo ormai da tempo intrappolati in un labirinto, se non in una crisi politica. Ma non dobbiamo permettere che queste difficoltà minino la nostra fiducia di essere sulla strada giusta e che possiamo continuare a edificare qui la sovranità del popolo israeliano. A qualunque costo, sapremo come uscirne più forti e uniti. La società israeliana è più forte, più robusta, più unita e migliore di quanto si dice. Sappiamo come sostenerci a vicenda nella solidarietà con le Forze di Difesa, gli ospedali, le organizzazioni di beneficenza, le iniziative sociali che toccano il cuore come ho potuto vedere dopo la terribile tragedia sul Monte Meron e come abbiamo visto durante tutta la crisi del coronavirus. Come i miei predecessori, gli ex presidenti d’Israele, ho fatto tutto il possibile per preservare la fiducia del pubblico, anche in tempi tempestosi. Ma a differenza dei miei predecessori, questa è ben la sesta e ultima volta in cui mi spetta decidere a chi affidare la formazione del governo”.

In una dichiarazione, Yair Lapid ha detto che si muoverà rapidamente per formare “il prima possibile un governo di unità a base ampia che operi per tutti i cittadini”. “Dopo due anni di paralisi politica – ha detto Lapid – la società israeliana sta soffrendo. Abbiamo bisogno di un governo che rifletta il fatto che non ci odiamo a vicenda. Un governo di unità nazionale non è un compromesso o l’ultima risorsa: è un obiettivo, è ciò di cui abbiamo bisogno. Abbiamo bisogno di un governo che rifletta il fatto che noi non ci odiamo a vicenda. Un governo in cui sinistra, destra e centro lavoreranno insieme per affrontare le sfide economiche e di sicurezza che abbiamo di fronte. Un governo che dimostri che le nostre differenze sono una fonte di forza, non di debolezza”.

(Da: Times of Israel, YnetNews, Jerusalem Post, 5.5.21)