Indennizzi agli ebrei profughi dai paesi arabi

Li chiede il ministro israeliano della giustizia, originario del Marocco

image_1412Gli ebrei che dovettero andarsene da dal Marocco, dall’Iraq, dall’Egitto e da altri paesi arabi e musulmani potrebbero ottenere degli indennizzi per le proprietà che furono costretti ad abbandonare? Il ministro israeliano della giustizia Meir Sheetrit, lui stesso ex profugo dal Marocco, ha annunciato il rilancio di una campagna volta a documentare i beni perduti dagli ebrei che giunsero in Israele dai paesi arabi, e registrare le loro rivendicazioni. Rivendicazioni che si riferiscono a proprietà e beni vari che vennero lasciati nel paese d’origine. “Si tratta di centinaia di migliaia di casi – spiega Seetrit – che fra l’altro andrebbero sempre tenuti presente di fronte alla rivendicazione palestinese di un ‘ritorno’ in Israele”.
Durante il suo primo mandato come ministro della giustizia (2001-02), Seetrit aveva istituito all’interno del dicastero una commissione speciale incaricata di approntare un data-base con la documentazione delle proprietà pubbliche e private appartenute ad ebrei che lasciarono i paesi arabi, e registrare testimonianze del patrimonio culturale degli ebrei provenienti da quei paesi.
Ora, tornato ministro della giustizia, Seetrit ha rilanciato la commissione riuscendo anche a ottenere i necessari finanziamenti. Seetrit sottolinea l’importanza che assumono tali iniziative in questo momento: “Se lo stato d’Israele non si darà da fare adesso, questo progetto non si realizzerà mai. Se aspettiamo altri anni, si potrebbe arrivare al punto in cui non sarà più realizzabile del tutto”.
“I palestinesi – aggiunge il ministro israeliano – usano i loro profughi come un’arma contro Israele. Quando riprenderanno i negoziati di pace, Israele dovrà essere i grado di presentare questi dati per controbilanciare le rivendicazioni palestinesi”.
Secondo Seetrit, “furono circa 600.000 gli ebrei che dovettero lasciare i paesi arabi dove vivevano da generazioni, e la grande maggioranza di loro si riversò nello stato di Israele che li assorbì, adoperandosi – non senza fatica – per una loro piena integrazione nella società israeliana. Dall’altra parte, i palestinesi che lasciarono lo stato di Israele non vennero mai assimilati nei paesi arabi dove vivono oggi. E le centinaia di milioni di dollari versate per loro dall’UNRWA non apportarono alcun miglioramento alla loro posizione. Oggi molti di loro vivono ancora nei campi profughi in Cisgiordania, striscia di Gaza e nei paesi arabi”.
Seetrit ha incaricato Jean-Claude Nidam di guidare l’opera di documentazione delle proprietà degli ebrei fuggiti dai paesi arabi che oggi si sono stabiliti in Israele o in altri paesi. L’opera sarà coadiuvata da una sessantina di comunità ebraiche sparse per il mondo che hanno già annunciato la loro collaborazione.

(Da: YnetNews, 24.10.06)

Nella foto in alto: Profughi ebrei dai paesi arabi in un campo di raccolta in Israele (primi anni ’50)