Se solo si ascoltasse cosa dicono i terroristi jihadisti palestinesi in guerra perpetua contro Israele e Occidente

“Arafat aiutava sottobanco i jihadisti, Allah ha portato qui gli ebrei perché noi li finissimo, non abbiamo bisogno di quaderni ma di missili, gli iraniani saranno i padroni del mondo dopo aver annientato Israele”

“La Palestina è tutta nostra, anche entro i confini del 48. Vogliamo diffondere la lotta armata dentro Israele”

In un’intervista del 10 ottobre 2022 alla tv libanese Mayadeen, il segretario generale della Jihad Islamica Palestinese Ziyad Nakhalah ha dichiarato che accettare un cessate il fuoco lo scorso agosto dopo solo 55 ore di combattimenti con Israele è stato “uno dei più grandi errori della mia vita”. Nakhalah ha aggiunto che in futuro la Jihad Islamica Palestinese continuerà a combattere fino a quando “l’impresa sionista” non sarà più in piedi, e che si sta adoperando affinché la “resistenza” armata non resti “confinata” in Cisgiordania ma dilaghi anche all’interno di Israele:

Ziyad Nakhalah: “Noi non vogliamo che la resistenza rimanga confinata in Cisgiordania. Consideriamo la Palestina nei confini precedenti il 1948 allo stesso modo in cui vediamo la Cisgiordania: è tutta Palestina, e questa terra nella sua interezza appartiene al popolo palestinese. Pertanto ci sforziamo di diffondere la resistenza in tutta la Palestina. Questa è la nostra ambizione e ci stiamo lavorando”.
Intervistatore: “Avete una strategia operativa in tal senso?”
Nakhalah: “Sì, ci stiamo lavorando. […] Anche se è stato breve, il recente scontro [con Israele] ha dimostrato che la Jihad Islamica è una forza potente, in grado di combattere Israele per un periodo di tempo prolungato. Come vi ho detto, uno dei più grandi errori della mia vita è stato accettare un cessate il fuoco dopo 55 ore. Avremmo potuto continuare e dimostrare quanto avremmo potuto [colpire] di più il nemico sionista. Nelle battaglie a venire non smetteremo di combattere. L’impresa della Jihad Islamica è chiara: non smetteremo di combattere finché l’impresa sionista si reggerà. Questa è la nostra vita, la nostra visione, la nostra ideologia. Pertanto non avremo esitazioni e non faremo concessioni. Quell’impresa è basata su ingiustizia e oppressione. La Palestina è il nostro paese e combatteremo finché vinceremo e loro se ne andranno, a Dio piacendo”.
Intervistatore: “Siete in contatto con Ansar Allah [Partigiani di Dio, l’organizzazione armata degli Huthi] nello Yemen e vi coordinate con loro?”
Nakhalah: “Sì, siamo in contatto con loro e vorrei esprimere la mia gratitudine e congratularmi con loro in occasione del compleanno del Profeta. […] Ho la sensazione che [gli Houthi] svolgeranno un ruolo importante nell’assistere e sostenere la resistenza palestinese. Ho grandi speranze che siano presenti e sostengano la resistenza palestinese in senso pratico, anche nei combattimenti”.
(Da: memri.org, 12.10.22)

“Arafat aiutava sottobanco i terroristi jihadisti. Non possiamo accettare la depravazione e l’omosessualità portate da Israele”

In una trasmissione del 6 ottobre 2022 sulla tv Al-Quds Al-Youm, gestita a Gaza dalla Jihad islamica Palestinese, il capo dell’Ufficio Politico della Jihad islamica Samir Zaquot ha dichiarato che l'”eroico martire” Yasser Arafat (fondatore e capo dell’Olp, predecessore di Abu Mazen alla testa dell’Autorità Palestinese) finanziava e aiutava “sottobanco” la Jihad Islamica Palestinese. Zaqout ha anche affermato che la “terra benedetta e santa” di Palestina non può accettare i “depravati stranieri” israeliani, e che in Israele si trova la maggior parte delle organizzazioni per l’omosessualità e delle istituzioni “che portano distruzione economica”:

Zamir Zaquot: “Israele sperava di spazzare via la Jihad Islamica. [L’accordo di] Oslo era un tentativo di eliminare la resistenza ma il defunto presidente, l’eroico martire Yasser Arafat, che Allah ne abbia misericordia, aiutava la resistenza sottobanco e la finanziava. Oggi dobbiamo ricordare alcuni degli eroi, come il dottor Mahmoud Sabawi che aiutava la resistenza: assemblava bombe che venivano usate dalla resistenza per attaccare l’occupazione e gli israeliani. Dobbiamo anche menzionare…”
Intervistatore: “Dobbiamo citare anche Abu Jandal, di Jenin, nella Cisgiordania occupata”.
Zaquot: “Oggi dobbiamo citare anche gli uomini dei servizi di sicurezza [palestinesi], che hanno aperto il fuoco verso il posto di blocco di Jalame e altri posti di controllo in Cisgiordania. […] Questa terra benedetta e santa non può accettare quegli stranieri israeliani. Sono venuti da tutto il mondo con tutta la loro depravazione. La maggior parte delle organizzazioni degli omosessuali e la maggior parte delle istituzioni che portano distruzione economica si trovano in quel paese figlio di nessuno. Si tratta di uno stato-funzione. Se ha fine il paese dell’aggressione e del crimine [l’America]… il più grande impero criminale della storia… Parliamo dei tartari, ma l’impero americano è peggio. L’impero americano… Il suo capo, il suo presidente Trump ha detto: l’America mi ha eletto presidente, anche se gestisco casinò e bordelli. Noi non rispettiamo i valori morali, solo gli interessi. Ecco perché sono stato eletto presidente di quel paese”.
(Da: memri.org, 18.10.22)

“Allah ha portato qui gli ebrei perché noi li finissimo. Ai paesi arabi non chiediamo cibo e materiale scolastico, ma armi e missili come quelli che ci dà l’Iran”

In una trasmissione del 24 aprile 2022 sulla tv Al-Quds Al-Youm, gestita a Gaza dalla Jihad islamica Palestinese, l’alto esponente della Jihad Islamica Palestinese Muhammad Shalah ha affermato che gli ebrei non hanno alcun diritto storico in Palestina e che Allah ha portato gli ebrei in Palestina affinché i palestinesi “li finissero”:

Muhammad Shalah: “Proteggeremo la città sacra [di Gerusalemme] verso la quale il profeta Maometto fece il suo viaggio notturno e dalla quale salì al cielo, con tutto ciò che abbiamo. Combatteremo fino all’ultimo soldato palestinese, fino all’ultimo cucciolo di leone [bambini-soldato], fino all’ultimo bambino. Non alzeremo mai la bandiera bianca. Se anche gli arabi, i musulmani e il mondo intero ci abbandonassero, combatteremo per quella città perché in questa battaglia abbiamo una transazione vantaggiosa con Allah. […] Non appena il profeta Maometto mise il piede sulla Pietra della Fondazione, qui in Palestina, quello è diventato il più grande atto di proprietà nella storia dell’umanità e dimostra il nostro diritto alla Palestina. Fine della storia. Prendiamo la cosa in una prospettiva islamica. Tutti i discorsi sulla storia antica, i cananei, Abramo, la fede abramitica e gli accordi… Tutto questo è inaccettabile. Abramo non era palestinese. Veniva dall’Iraq. Sia dal punto di vista nazionale che religioso, gli [ebrei] non hanno nulla qui. Devono lasciare la nostra terra. Questa è la terra del popolo palestinese e costituisce una dotazione islamica fino al Giorno del Giudizio. Devono tornare da dove sono venuti, punto e basta. […] Dice il Corano: ‘Quando la promessa dell’Aldilà si avvererà, noi vi condurremo a moltitudini’. Nostro Signore li ha portati [qui]. Anche noi crediamo che dovevano venire qui, perché qui è dove li finiremo. Dice il Nostro Signore: ‘E ricorda quando il tuo Signore ha annunciato che avrebbe sicuramente mandato contro di loro qualcuno che avrebbe inflitto loro un terribile castigo fino al giorno della Resurrezione’. Lo faremo noi, vengono qui per morire. […] Siamo fieri di far parte dell’asse della resistenza, che è guidato dalla Repubblica Islamica [dell’Iran], da Hezbollah, dalla Siria, dallo Yemen e dall’Iraq. Ne siamo fieri. Chi nella regione si è contrapposto all’America criminale che ha impiantato questa entità [israeliana], a parte Iran, Hezbollah, gli Houthi e tutti gli altri? […] Abbiamo detto [ai paesi arabi]: la differenza tra voi e l’Iran è che l’Iran ci sostiene con i razzi. Ma quando alla fine del 2012 è venuta una grande delegazione dei paesi arabi e si è congratulata con noi per aver colpito Tel Aviv, noi abbiamo detto loro: non abbiamo colpito Tel Aviv con i vostri coupon. Ci mandate zainetti con matite, gomme da cancellare, quaderni e una scatola di strumenti per la geometria. Va bene. Oppure ci mandate cestini di cibo con riso e carne. Ma questo non è il problema nostro. Abbiamo colpito Tel Aviv con i razzi Fajr-5. Noi vogliamo missili, mortai, razzi anticarro, missili terra-aria tipo Strela. Vogliamo esonerarvi completamente: combatteremo noi, non abbiamo bisogno che nessuno venga a morire qui. Moriremo solo noi. Abbiamo un esercito, abbiamo quelli che bramano il martirio, abbiamo combattenti: a migliaia e a milioni. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno da voi è che ci sosteniate in questo, e noi pagheremo il debito per vostro conto. Ma oggi la nazione [araba] ha perso la sua virilità”.
(Da: memri.org, 27.4.22)

“Gli iraniani saranno i padroni del mondo dopo aver annientato Israele”

In un discorso pubblico del 6 ottobre 2022 trasmesso dalla tv iraniana Canale 3, lo studioso e stratega iraniano Alireza Panahian, co-fondatore del think tank Ammar, ha dichiarato che, secondo la tradizione islamica, dopo aver annientato Israele gli iraniani diventeranno “i padroni del mondo”. Panahian ha detto che, secondo i commentatori del Corano, gli iraniani devasteranno le case degli israeliani, li annienteranno e li finiranno. E ha aggiunto che la civiltà occidentale “in via di estinzione” non ha altra scelta che essere annientata nello scontro con l’Iran:

Alireza Panahian: “In un versetto coranico nella sura Al-Isra, [il Signore] dice: ‘Quando il primo dei due avvertimenti si sarà avverato, manderemo contro di voi alcuni nostri servitori di grande potenza… Ora prestate attenzione. Il [Signore] dice che questi sionisti… sto parafrasando, ma potete controllare i commentari. [Dice:] Quando verrà il tempo della nostra promessa sui sionisti, invieremo alcuni dei nostri servitori. [Dice:] Manderemo alcuni nostri servitori che sono persone di grande potenza, e devasteranno le vostre case, trascinando via i sionisti uno per uno dalle loro case, facendo vendetta su di loro e finendoli. […] Secondo le nostre tradizioni, all’imam Al-Sadiq e all’imam Al-Baqir venne chiesto: ‘Chi sono quelle zelanti persone di grande potenza che tireranno fuori i sionisti dalle loro case e li finiranno?’ Loro risposero: ‘Sono gli iraniani’. […]
La folla: “Morte a Israele! Morte a Israele!”
Panahian: “In verità, la celebrazione dell’Imam Nascosto è una celebrazione della morte di Israele. Passiamo alla prossima cosa che vorrei dirvi”.
La folla: “Morte a Israele! Morte a Israele!”
Panahian: “L’annientamento degli israeliani alla fine dei tempi avverrà prima o dopo l’apparizione [dell’Imam Nascosto]? Secondo le tradizioni, gli iraniani annienteranno Israele prima dell’avvento [del Mahdi]. Alcuni potrebbero dire: ‘Perché tratti di Israele nel mezzo della celebrazione dell’Imam Nascosto?’ Dio mi è testimone, quando Israele sarà annientato in questa regione vedrete il tipo di sicurezza che ci sarà in tutti i paesi e il tipo di tranquillità che ci sarà in tutte le società islamiche. Da adesso in avanti chiediamo a tutti di stare lontani dalle case degli israeliani. Nessuno vada in quella direzione. Non manca molto tempo al loro annientamento”.
La folla: “Morte a Israele! Morte a Israele!”
Panahian: “L’Iran è un Paese fiero della propria storia e soprattutto fiero del proprio futuro. Secondo la tradizione, dopo l’apparizione [dell’Imam Nascosto] i governanti del mondo intero saranno gli iraniani. Non ne facciamo mistero. Noi siamo il popolo dell’Imam Nascosto. Tutte le nazioni libere del mondo sono orgogliose di queste tradizioni che dicono che gli iraniani saranno i padroni del mondo. Gli yemeniti amano gli iraniani. Gli iracheni, i siriani, i libanesi sono tutti orgogliosi dell’Iran. […] Gli iraniani libereranno il mondo. Gli iraniani ricostruiranno il mondo. È del tutto naturale che la civiltà occidentale in declino faccia ogni inutile sforzo per fronteggiarci. È del tutto naturale. È del tutto naturale che questa civiltà tenti di posticipare la propria morte. Quando ci affrontano, non hanno altra scelta che essere annientati”.
(Da: memri.org, 6.10.22)