Trovata sinagoga del periodo del Secondo Tempio nel villaggio dove nacque la Maria Maddalena del Vangelo

E’ la seconda sinagoga di duemila anni fa rinvenuta a Migdal (Magdala), importante centro ebraico che fu anche la base di Flavio Giuseppe durante la rivolta anti-romana

Di Rossella Tercatin

Rossella Tercatin, autrice di questo articolo

Una sinagoga di duemila anni fa è stata scoperta nell’antico insediamento ebraico di Migdal, in Galilea (nel nord di Israele) ed è la seconda sinagoga del periodo del Secondo Tempio che viene scoperta nella stessa località, conosciuta anche come Magdala: un sito ben presente sia negli scritti dello storico ebreo-romano Flavio Giuseppe, sia nei Vangeli dove è menzionato come luogo di nascita di Maria Maddalena.

“La scoperta di una seconda sinagoga in questo insediamento di Galilea – spiega Dina Avshalom-Gorni, una dei direttori degli scavi – getta nuova luce sulla vita sociale e religiosa degli ebrei della zona in quel periodo e attesta che c’era la necessità di un edificio dedicato alla lettura e allo studio della Torà, nonché alle riunioni sociali. Possiamo facilmente immaginare Maria Maddalena e la sua famiglia che vengono in questa sinagoga, insieme ad altri residenti di Migdal, per partecipare a eventi religiosi e comunitari”. Secondo i Vangeli, Maria Maddalena – conosciuta anche come Maria di Magdala – era una delle donne che seguivano Gesù e che furono testimoni della sua crocifissione e risurrezione.

Nel I secolo e.v. Migdal fu anche la principale base militare usata da Yosef ben Matityahu (Flavio Giuseppe) quando comandava la ribellione contro i Romani in Galilea, prima di arrendersi e alla fine ottenere la cittadinanza romana.

L’archeologa Dina Avshalom-Gorni (a destra) nel sito di scavo dell’antica sinagoga a Migdal

I resti della prima sinagoga a Migdal vennero scoperti nel 2009, quando uno scavo dell’Authority israeliana per le antichità portò alla luce bagni rituali ebraici (mikvé), strade, un mercato e strutture produttive. Al centro della sala principale della sinagoga si trovava un manufatto unico: una grande pietra raffigurante il Secondo Tempio di Gerusalemme con scolpita su una delle facce una menorà a sette bracci. Si trattò di una scoperta cruciale perché la raffigurazione era stata incisa nella pietra quando il Tempio non era stato ancora distrutto.

È la prima volta che due sinagoghe vengono trovate all’interno di uno stesso insediamento risalente al periodo in cui a Gerusalemme il Tempio ebraico era ancora funzionante. Finora gli archeologi supponevano che, con il Tempio ancora in funzione, non vi fosse un grande bisogno di sinagoghe. “Il fatto che abbiamo trovato due sinagoghe nella stessa località – spiega Adi Erlich, capo dello Zinman Institute dell’Università di Haifa – mostra che gli ebrei del periodo del Secondo Tempio necessitavano di un luogo per incontri religiosi e forse anche sociali, mentre la pietra che con il rilievo della menorà trovata nell’altra sinagoga di Migdal indica che gli ebrei del posto consideravano Gerusalemme come il loro centro religioso, e che le loro attività locali si svolgevano sotto questa centralità”.

La pietra di Magdala, con la raffigurazione del Tempio e della menorà

La sinagoga appena scoperta aveva la forma di un quadrato ed era costruita in basalto e calcare. Aveva una sala principale e altre due stanze. La sala principale era rivestita di intonaco bianco e presentava una panca in pietra lungo le pareti, anch’essa intonacata. Una delle stanze minori aveva una mensola in pietra. Secondo gli esperti potrebbe essere stata utilizzata per riporre i rotoli della Torà.

“La sinagoga che stiamo scavando ora è vicina alla strada residenziale – aggiunge Erlich – mentre quella scavata nel 2009 (a meno di 200 metri di distanza) era circondata da una zona industriale. Il che mostra che le due sinagoghe del luogo vennero costruite all’interno del tessuto sociale dell’insediamento”.

Lo scavo è stato avviato come scavo preventivo prima di effettuare lavori di costruzione allo svincolo di Migdal. In base alla legge israeliana, tutti i progetti di sviluppo devono essere accompagnati da scavi archeologici preventivi.

(Da: Jerusalem Post, 12.12.21)