Se gli aiuti europei finiscono nelle tasche dei terroristi

L’Unione Europea finanzia “gruppi della società civile” palestinese anche quando assumono persone coinvolte col terrorismo. E preferisce chiudere gli occhi

Di Ariel Kahana

Ariel Kahana, autore di questo articolo

Il denaro donato da governi e privati europei rischia di approdare facilmente nelle casse delle organizzazioni terroristiche. Lo denuncia un rapporto che il Ministero degli affari strategici israeliano ha pubblicato dopo che l’Unione Europea ha ufficialmente confermato che i suoi finanziamenti possono andare a “organizzazioni della società civile” palestinese anche quando queste annoverano fra i loro membri persone che sostengono in vario modo il terrorismo.

Secondo quanto risulta dal rapporto, gli attivisti palestinesi hanno da tempo istituito un modo per garantirsi donazioni monetarie europee che consentono loro di svolgere attività terroristiche in aggiunta al lavoro nella società civile. “I collegamenti con le entità della società civile in Occidente offrono loro una via per garantirsi un’assistenza finanziaria che non potrebbero ricevere in nessun altro modo”, si legge nel rapporto.

Negli ultimi due anni, i servizi di sicurezza israeliani hanno messo in luce una serie di casi in cui Hamas è riuscita a impossessarsi del denaro appartenente a organizzazioni umanitarie attive nella striscia di Gaza, e in alcuni casi li ha usati per scopi terroristico-militari contro Israele.

Un esempio notevole è stato il caso delle donazioni europee finite a finanziare i terroristi coinvolti nell’assassinio a sangue freddo della 17enne israeliana Rina Schnerb nell’estate del 2019. Samar Arbid, capo della cellula che ha ucciso Schnerb e ferito suo fratello in un attentato alle Sorgenti Danny (presso Dolev, in Samaria), svolgeva un ruolo chiave in un’organizzazione chiamata Addameer che si definisce “attiva nel campo dei diritti umani”. Un altro membro della stessa cellula si guadagnava da vivere con donazioni governative europee destinate a “gruppi della società civile” palestinese.

Rina Shnerb, 17 anni, assassinata a sangue freddo il 23 agosto 2019 in un attentato del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina

Eitan, padre di Rina Schnerb, ha aggiunto la sua voce agli appelli all’Unione Europea perché impedisca ai suoi finanziamenti di arrivare nelle tasche dei terroristi. In un appello pubblico rivolto agli europei, Schnerb ha scritto: “Sono rimasto sbalordito nello scoprire che Arbid era membro del ‘gruppo per i diritti umani’ Addameer. Come può essere che persone che glorificano la morte siano attive in gruppi per i diritti umani? Come può essere che da anni ricevano aiuti per milioni di euro dalle nazioni europee? Non ho dubbi sul fatto che i paesi europei non sostengono il terrorismo né l’assassinio di persone innocenti – prosegue Schnerb – Ma certamente capiscono che i legami tra gruppi civili palestinesi e organizzazioni terroristiche è una realtà che deve essere condannata. Vi esorto a non chiudere gli occhi. Non lasciatevi imbrogliare. Non date una mano, una tribuna né finanziamenti a queste organizzazioni”.

Il ministro degli affari strategici Gilad Erdan ha aggiunto: “‘l’Unione Europea ha ceduto al rullo compressore della pressione palestinese: i milioni di euro che sono andati ad Addameer dimostrano l’autentica minaccia che è rappresentata dalla decisione dell’Unione Europa. E’ un precedente pericoloso”.

(Da: Israel HaYom, 13.5.20)

Si veda anche: Ong palestinesi rifiutano aiuti UE pur di non impegnarsi a recidere i legami col terrorismo