Di John Minster, David M. Weinberg, Caroline Glick, Jonathan S. Tobin, Charles Miller
Scrive John Minster: Il cosiddetto status quo è in vigore dalla fine della guerra dei sei giorni (1967). Israele, dopo aver conquistato il Monte del Tempio occupato dalla Giordania, con una decisione presa dall'allora ministro della difesa Moshe Dayan ne assegnò il controllo a un organo amministrativo giordano nella speranza che questo contribuisse a tranquillizzare gli aggressori arabi sconfitti.
Il 29 novembre, la data della storica decisione delle Nazioni Unite di spartire il Mandato Britannico sulla Palestina in due stati, uno arabo e uno ebraico, è stato designato dalle stesse Nazioni Unite come la "Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese".
La propaganda palestinese ripete in modo martellante che nel complesso Haram Al-Sharif dove sorge la moschea Al-Aqsa, nella città vecchia di Gerusalemme, noto a cristiani ed ebrei come il Monte del Tempio, non è mai esistito nessun Tempio ebraico
Dimentichiamo per un momento il significato a lungo termine e le potenziali ramificazioni dell'ultima decisione delle Nazioni Unite di deferire alla Corte Internazionale di Giustizia "l'occupazione, l'insediamento e l'annessione del territorio palestinese" da parte di Israele per un parere consultivo.
In occasione del nuovo anno e dell’entrata in carica del nuovo governo Netanyahu, Israel HaYom ha commissionato un sondaggio per vedere cosa gli israeliani pensano che il 2023 abbia in serbo per loro nel campo della politica.
Israele respinge totalmente la decisione "distorta" delle Nazioni Unite di chiedere alla Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia un parere consultivo sulle conseguenze legali di “occupazione, insediamento e annessione del territorio palestinese" da parte di Israele.
"Non vedo l'ora di lavorare con il primo ministro Netanyahu, che è mio amico da decenni, per affrontare insieme le numerose sfide e opportunità che Israele e la regione del Medio Oriente devono affrontare
Dopo un anno e mezzo all'opposizione, il leader israeliano più longevo, Benjamin Netanyahu, 73 anni, è tornato al potere portando al giuramento un governo di coalizione con partiti di estrema destra e ultra-ortodossi.