La faziosità acrobatica del Corriere

La Rassegna Stampa digitale del Corriere della Sera riesce a scrivere un intero articolo sul fallimento degli Accordi di Oslo senza mai menzionare né il terrorismo né le proposte di pace israeliane rifiutate dai palestinesi

Di Marco Paganoni

Chi desidera non capire niente, ma proprio niente della questione israelo-palestinese non deve far altro che affidarsi alle ineffabili sintesi proposte nella Rassegna Stampa della redazione digitale del Corriere della Sera.

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Ladri di terre? La strage a Neve Yaakov e l’ipocrisia delle Nazioni Unite

Le vittime del terrorismo che ha colpito un quartiere di Gerusalemme nord non sono “coloni”: furono gli arabi a rubare terre ebraiche, e non il contrario

Di David K. Rees

Una settimana fa è stata consumata una strage in un quartiere di Gerusalemme nord. Nel più sanguinoso attentato terroristico subìto da Israele negli ultimi sette anni, un palestinese armato ha ucciso sette israeliani e ne ha feriti altri tre mentre uscivano da una sinagoga dopo le preghiere di Shabbat.

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Cosa ha insegnato la scuola palestinese al terrorista 13enne Muhammad Aliwat?

Mentre gli altri paesi della regione cercando di indirizzare i loro programmi scolastici verso l’insegnamento della convivenza e della tolleranza, Autorità Palestinese e Unrwa continuano a esaltare odio, violenza e martirio religioso

Di Marcus Sheff

Muhammad Aliwat, l'aggressore palestinese di 13 anni che venerdì sera ha teso un'imboscata e ferito gravemente un padre e figlio all'ingresso della Città di David (a Gerusalemme), ha usato il suo quaderno di scuola per lasciare un messaggio a sua madre

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Fatah esorta a compiere nuovi attentati: “e che i loro cadaveri vadano all’inferno”

Dopo la strage di fedeli ebrei davanti a una sinagoga di Gerusalemme, folle palestinesi entusiaste e un capo Fatah che si congratula e minaccia altri attentati

Ata Abu Rumeileh, segretario della sezione a Jenin di Fatah (il movimento che fa capo ad Abu Mazen), ha partecipato sabato scorso a una marcia per festeggiare l’attentato compiuto quel giorno a Gerusalemme

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Quel cliché che disumanizza (e colpevolizza) le vittime innocenti

Quando terroristi armati muoiono in uno scontro a fuoco coi militari giunti ad arrestarli e fedeli ebrei vengono assassinati davanti a una sinagoga, non c’è nessuna “spirale” di violenza: ci sono vittime e carnefici

Di Seth J. Frantzman

La strage di ebrei israeliani avvenuta venerdì sera ha suscitato la consueta ondata di condanne unita all’usuale tendenza a disumanizzare le vittime dipingendole come parte di una fantomatica "spirale di violenza"

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Il dittatore Abu Mazen e la pace che manca

"Com’è accaduto che milioni di palestinesi come me sono caduti sotto questo autocrate cleptocratico, e come potremmo riconquistare la nostra libertà?"

Di Bassem Eid

2023: un altro sconcertante diciannovesimo anno dell’interminabile mandato presidenziale di 4 anni di Abu Mazen, iniziato il 9 gennaio 2005. Sotto la sua sclerotica cleptocrazia, il governo della mia nativa Cisgiordania si è trasformato

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Solo un approccio “adulto” può disinnescare la spirale di accuse reciproche fra governo e opposizione

Riforma della giustizia: il Jerusalem Post prende posizione a favore della proposta Lapid di un comitato apolitico che elabori una soluzione equilibrata e ragionevole

Editoriale del Jerusalem Post

Sono in corso alcuni sviluppi incoraggianti riguardo alla frattura che si è aperta nella società israeliana di fronte alla precipitosa risolutezza con cui la coalizione di governo sta portando avanti una completa revisione del sistema giudiziario.

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La legge deve essere applicata allo stesso modo per ebrei e arabi

L’insediamento abusivo arabo beduino di Khan al-Ahmar deve essere demolito per ordine della Corte Suprema, e l’UE la smetta di interferire in violazione delle leggi israeliane e internazionali

Di Danny Danon

Non c'è alcun dubbio che l'insediamento beduino di Khan al-Ahmar, alla periferia est di Gerusalemme, è illegale. I suoi residenti hanno eretto abusivamente delle strutture abitative su un terreno demaniale israeliano senza permesso e nella piena consapevolezza di commettere una illegalità.

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